Stranger Vision «Wasteland» (2022)

Stranger Vision «Wasteland» | MetalWave.it Recensioni Autore:
reira »

 

Recensione Pubblicata il:
09.11.2022

 

Visualizzazioni:
625

 

Band:
Stranger Vision
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Titolo:
Wasteland

 

Nazione:
Italia

 

Formazione:
Ivan Adami – Voce
Riccardo Toni – Chitarra, tastiere, orchestrazioni
Daniele Morini – Basso
Alessio Monacelli – Batteria

 

Genere:
Melodic Metal

 

Durata:
58' 0"

 

Formato:
CD

 

Data di Uscita:
04.11.2022

 

Etichetta:
Pride & Joy Music
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Distribuzione:
---

 

Agenzia di Promozione:
Nee-Cee Agency
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Recensione

Attivi solo dal 2019, gli Stranger Vision hanno alle spalle un bel bagaglio di esperienze in ambito musicale che li rende capaci di dare vita a un progetto che si rivela sempre più interessante e di spessore.
Al di là della bella cover, Wasteland si presenta ricco al punto giusto essendo un concept album che celebra il poema di Thomas Stearns Eliot, pubblicato nel 1922 e considerato uno dei grandi capolavori della poesia moderna. 
Gli ospiti presenti includono Tom S. Englund ( “The Deep” ) e Hansi Kürsch (“Wasteland”), mica poco insomma.
A questo punto, direi che il disco ha tutte le premesse per mantenere alto il nome di questa band e non ci resta che iniziare il nostro ascolto.
At the gates è un’intro impetuosa che ci porta a Wasteland, brano epic con una bella dose di energia che lo rende ottimo per le esibizioni dal vivo, magari mantenendo l’intreccio vocale così vincente; Handful of dust si rivela più delicata, anche grazie al contributo del piano che ben si sposa con il resto della melodia, quasi una ballad seppur decisamente più ritmata.
The road si muove su sonorità tra classic e melodic metal con un risultato più che soddisfacente, ben calibrata la grinta che ne emerge senza cadere in esagerazioni inutili ma rimanendo sempre puliti e lineari, bene.
Anthem for doomed youth è arrabbiata e carica, sempre con una certa eleganza che la rende proprio bella da ascoltare, interessante il cambiamento più “tosto” intorno al terzo minuto.
Desolate sea sembra fatta per essere eseguita su un palco, il chorus è adatto a essere cantato come un inno da stadio; Under your spell ha un sapore un pò anni ottanta, una ballad che non dimentica il suo lato più dinamico e introspettivo.
Fire è sicuramente il brano più “aggressivo” sino ad ora: le chitarre non si risparmiano e l’interpretazione del cantante è graffiante e rabbiosa.
Neverending waves è una sorta di parentesi strumentale bella ritmata, The deep è particolare: un pò old school (non è un male), c’è una vena di malinconia mescolata a un sentimento di lieve frustrazione o vendetta, risulta intensa e ben fatta.
The thunder rispecchia appieno un metal veloce e potente, di quelli che ti danno la giusta carica per affrontare il mondo.
Infine, Peace - the mad Jester and the fisher king, brano intimo e introspettivo, veramente gradevole per concludere questo disco e mostrare un altro lato degli Stranger Vision.
Wasteland è un’opera appassionante nel quale trovano spazio songs che sanno essere differenti l’una dall’altra pur seguendo lo stesso filone. Questo è assolutamente positivo perché non c’è mai il rischio di annoiarsi, anzi, terminato il primo ascolto si vorrebbe rifare il tutto una seconda volta e d’un fiato.
Ho apprezzato il lavoro complesso e di alto livello tecnico svolto da Riccardo, come la capacità interpretativa di Ivan il quale riesce a dare vita alle storie, alle parole contenute in ogni traccia.
Non mi resta che consigliare vivamente Wasteland per la passione che ne traspare da ogni singola nota.

Track by Track
  1. At the gates S.V.
  2. Wasteland 85
  3. Handful of dust 80
  4. The road 80
  5. Anthem for doomed youth 80
  6. Desolate sea 80
  7. Under your spell 80
  8. Fire 80
  9. Neverending waves 80
  10. The deep 80
  11. The thunder 80
  12. Peace- The Mad Jester and the Fisher King 85
Giudizio Confezione
  • Qualità Audio: 90
  • Qualità Artwork: 80
  • Originalità: 70
  • Tecnica: 90
Giudizio Finale
81

 

Recensione di reira » pubblicata il 09.11.2022. Articolo letto 625 volte.

 

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